Natali di stelle:
Di qualche questione
genetica e divistica

FRANCESCO PITASSIO 13 APRILE 2021

Pubblicato in: Á G A L M A, Rivista di studi culturali e di estetica, 2011, n. 22, pp. 48-59.

Una foto. Un uomo, in abbigliamento di sportiva eleganza. E’ impegnato a superare un corso d’acqua, camminando su di un tronco sospeso al di sopra del torrente. Il braccio destro tiene puntata in alto una canna da pesca, il sinistro è proteso distante dal corpo, per conservare l’equilibrio. I piedi si succedono l’un l’altro lungo il tronco, con cautela. Alle spalle del forse improvvisato equilibrista, un folto prato occupa la metà inferiore della inquadratura, un declivio alberato e il cielo la metà superiore. Nessun’altra presenza umana fa la propria apparizione nel campo delimitato dall’obbiettivo della macchina da presa.

Chi ha dimestichezza con il cinema classico hollywoodiano, o con la storia della fotografia del Novecento, non avrà faticato a riconoscere in questa approssimativa descrizione un’immagine famosa: Gary Cooper Crossing a River during a Hun-ting Trip with Ernest Hemingway, Sun Valley, Idaho (1941). L’autore dello scatto fu Robert Capa. Cos’hanno in comune uno dei divi più celebri e identificati con un sistema articolato di gestione dell’immagine umana – lo star system dell’epoca classica – e un reporter di enorme importanza per la definizione della fotografia documentaria, attraverso la propria opera artistica e il ruolo avuto nella creazione dell’agenzia Magnum?

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