Quanto vale un capitale simbolico?
In Fata Morgana Web, 16 novembre 2020
Nel giugno 2006 “Time” pubblica un articolo dedicato a Meryl Streep in cui si afferma che non è una star come le altre, è un’attrice di fama la cui popolarità si basa su credenziali più artistiche che commerciali: appartiene all’«actorly stardom», anzi, si pone al suo acme in quanto «prestige star» (Luscombe 2006). Di che tipo di categoria stiamo ragionando? Di un preciso insieme di star hollywoodiane il cui credito artistico è ottenuto accumulando un capitale simbolico rappresentato da premi e altre forme di riconoscimento professionale. Quel che Hollywood commercia, nel caso di Streep — come di Nicholson —, è l’artisticità in sé.