Bangla

Non solo Bangla: incontro con Phaim Bhuiyan

16 FEBBRAIO 2023

A cura di Emiliano Rossi.

“50% Bangla, 50% Italia”: con l’incipit del film e dell’omonima serie che l’hanno reso noto al pubblico italiano si è aperto l’incontro pubblico con Phaim Bhuiyan, organizzato dal Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna il 13 dicembre 2022, nell’ambito delle iniziative in programma per il progetto di ricerca F-Actor. Guidato da Luca Barra ed Emiliano Rossi, il seminario è stato anticipato nella serata precedente dalla proiezione di Bangla (2019), con un breve talk sui temi del film, e da un’intervista a porte chiuse, condotta dai ricercatori dell’unità bolognese (Luca Antoniazzi, Matteo Marinello ed Emiliano Rossi). I diversi appuntamenti hanno permesso di approfondire la particolarità del profilo di Bhuiyan, coinvolto in qualità di autore, regista e interprete in un’opera fortemente personale, tra auto-fiction e rappresentazione collettiva di una condizione che riguarda molti giovani di seconda generazione, lontani dal Paese d’origine dei genitori e inclusi a fatica nel tessuto sociale in cui vivono. La serie, prodotta da RaiPlay, percorre con uno sguardo ironico più linee narrative (la comicità funziona da acceleratore per l’integrazione, racconta Bhuiyan), affidando al protagonista un importante ruolo di testimone. Tra gli spunti emersi, le difficoltà di inserimento, da persona di origini bengalesi, nell’industria audiovisiva nazionale, l’efficacia dei bandi ministeriali per la promozione dei registi emergenti e la validazione offerta dai premi (il film è valso all’autore un David per il miglior esordio e un Nastro d’argento per la migliore commedia). Rispetto alla gestione dell’immagine pubblica, da evidenziare anche la consapevolezza circa il lato più complicato della “macchina del successo” (fragilità, ansie, insicurezze, solitudini…), il ruolo della psicoterapia (“fondamentale per mettersi in discussione e mantenere un equilibrio”), il ricorso ai social (con la “salvezza” offerta da un momento di detox involontario dovuto al furto del profilo), la collaborazione con gli agenti. Dopo aver approfondito gli inizi della carriera e il ruolo di YouTube, la discussione si è poi spostata sulla costruzione del “pedigree d’attore”, sugli sforzi per farsi largo nella scala alimentare del mondo dello spettacolo e sul rischio del typecasting (l’identificazione con un singolo tipo o personaggio, spesso caricaturale).

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