Andrea Lattanzi
E la chiamavano estate: l’esperienza di Coco Rebecca Edogamhe e Andrea Lattanzi nella serie televisiva “Summertime”
Report di Luca Antoniazzi e Matteo Marinello
Nel corso del progetto di ricerca F-ACTOR stiamo ospitando - a fini insieme scientifici, divulgativi e didattici - attori e attrici nelle sedi delle università coinvolte nel progetto. Il 27 maggio 2022 al DAMSlab dell’Università di Bologna, nell’ambito della Summer School “Mediating Italy in Global Culture”, F-ACTOR ha organizzato una tavola rotonda con numerosi addetti ai lavori di Summertime (2020-2022), popolare serie per adolescenti ambientata nella riviera romagnola prodotta da Cattleya e distribuita da Netflix. Oltre ai professionisti coinvolti nella scrittura, nella produzione e nel marketing, e oltre a Marco Chimenz co-CEO di Cattleya e a Fabio Abagnato di Emilia-Romagna Film Commission, sono intervenuti due attori della serie: la protagonista Coco Rebecca Edogamhe (Summer) e Andrea Lattanzi (Dario, migliore amico del protagonista maschile).
Nei loro interventi in pubblico - a cui si sono affiancate due interviste individuali in profondità condotte privatamente, e che confluiscono tra i dati della nostra ricerca - i due giovani attori hanno raccontato il loro ingresso nel mondo dell’industria audiovisiva e il modo in cui gestiscono la loro pur ancor breve carriera. Questi aspetti ci interessano sia in sé sia per comprendere quale tipo di discorsi e retoriche sono attivate dagli attori di fronte a un pubblico interessato e mediamente esperto di studentesse e studenti.
Nella tavola rotonda, moderata da Luca Barra, sono emerse due retoriche almeno in parte differenti, frutto delle specifiche storie individuali dei due professionisti. Coco Edogamhe, classe 2001 e interprete principale della serie, ha inquadrato discorsivamente la sua esperienza come un’opportunità di crescita anche interiore e ha messo in luce in particolare gli aspetti emotivi del suo lavoro. L’attrice, esordiente e autodidatta, ha orientato la riflessione sull’insicurezza e sulle ingenuità con cui si è approcciata alla sua prima esperienza attoriale. Inoltre, ha presentato il lavoro all’interno della «grande macchina» del set come un’opportunità di confronto con se stessa e con gli altri, mentre la performance ha assunto il carattere di una scoperta di sé attraverso «un lavoro molto emotivo». Edogamhe ha espresso anche il suo iniziale disagio rispetto all’improvvisa ondata di popolarità — «perché vuoi una foto con me?», ammette di essersi chiesta — ribadendo la volontà, sua e dei suoi colleghi, di essere percepiti invece come dei «ragazzi normalissimi», non così distanti da quelli rappresentati nel teen drama.
Sulla questione della popolarità è stato dello stesso avviso anche Andrea Lattanzi che, con toni più schietti, ha sottolineato al pari della collega l’importanza di «rimanere a terra». Diventare improvvisamente una figura pubblica, ha sostenuto l’attore, assomiglia a entrare «in una sorta di Grande fratello». Per gestire l’impatto della fama bisognerebbe «fottersene», dice, e circondarsi degli amici di sempre, così da non darsi troppe arie, anche se non è sempre facile: «l’altro ieri ha vinto la Roma e stavo con la bandiera in mezzo alla strada senza maglietta». Diversamente da Edogamhe, Lattanzi è arrivato a Summertime già ventisettenne, dopo un percorso di lavoro e di vita più lungo e accidentato, con la volontà di sperimentare altrove e di uscire dalla nicchia del cinema d’autore dove ha compiuto le sue prime esperienze. Questo percorso è stato sottolineato dall’attore facendo riferimenti nei suoi interventi a temi legati all’importanza dell’impegno, del duro lavoro, della volontà e determinazione. L’attore infatti ha sottolineato di aver «lottato e sudato molto» per arrivare al successo, e ha rivendicato di essersi imposto «con intelligenza» anche sui testi relativi al suo personaggio, Dario, da lui descritto come «un misto tra Lagi [il regista della serie] e Jack Sparrow».
Sono bastati quindi pochi minuti e poche domande per individuare alcuni temi cruciali per la ricerca di F-ACTOR, e in particolare per la prospettiva dell’unità bolognese, concentrata sull’attorialità televisiva. Da una parte sono stati enfatizzati gli aspetti più emotivi del lavoro attoriale attraverso riflessioni introspettive, dall’altra si è invece messo l’accento su aspetti legati alle insidie della costruzione della carriera, e alla necessità di qualità come la perseveranza e la resilienza.
Coco Rebecca Edogamhe
E la chiamavano estate
Andrea Lattanzi